È il 1975 e da poco è stata emanata la legge Reale che
attribuisce alla polizia il potere di utilizzare le armi da fuoco per mantenere
l’ordine pubblico e istituisce arresto e carcere preventivo per chiunque sia
sospettato di disordini, anche in assenza di flagranza di reato. In una Genova
agitata dalle lotte sociali e dagli scontri di piazza, un gruppo di ragazzi si
sta dando da fare per aprire un locale, La cattiva strada, che possa diventare
un punto di riferimento, di socialità e di accoglienza del quartiere e, perché
no, della città. Ma arrivare all’inaugurazione non sarà facile. Il nuovo
questore, “un vero stronzo” che arriva da Milano, ha già fatto sapere che non
darà l’autorizzazione all’apertura di un inaccettabile ritrovo di indesiderabili
come coloro che lo vogliono gestire, persone un po’ ai margini a causa di idee
politiche, esperienze di vita, povertà o semplici stranezze.
martedì 11 giugno 2013
martedì 4 giugno 2013
#coderdojomi @ #wirednextfest
“Buongiorno! È qui
che posso iscrivere mio figlio al corso di programmazione per bambini?”
“Ehm...
veramente... le iscrizioni sono chiuse... dovevano essere fatte nei giorni
scorsi”
“No, non me lo
dica. Arrivo da Modena, ci siamo svegliati alle sei stamattina per essere qui
in tempo e partecipare... Abbiamo anche portato il pc!”
“Veramente... e va
bene, venite, un posto ve lo troviamo”
Il dialogo è
immaginato, la situazione reale. Al quinto incontro del Coder Dojo Milano di sabato 1° giugno
c’era anche chi arrivava da lontano, chi non sapeva della preiscrizione e dei
posti limitati, chi ha fatto il sacrificio di alzarsi all’alba di sabato
mattina per accompagnare il proprio figlio a “scuola di programmazione”. Il risultato
è che l’Auditorium del Museo
di Storia Naturale di via Palestro, che per l’occasione è stato messo a
disposizione del gruppo nell’ambito del Wired
Next Fest, straripava di bambini e genitori. E naturalmente di mentor, vale
a dire gli “insegnanti” di questa particolarissima scuola di computer.
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