lunedì 18 agosto 2014

Una scartoffia vi seppellirà



I do love my country, but I can't help hate those things about it that made me move abroad. One of them is burocracy, and I will never complain too much about it. 
In Italy we say that dirty clothes must be washed at home. Meaning: this post won't have an English version. Sorry, guys.
*
Che quando ti trasferisci all’estero e ti iscrivi all’Aire, pensi che con la burocrazia italica non ci avrai mai più niente a che fare. Sì, e poi c'era la marmotta che confezionava la cioccolata... perché se sei stato così fortunato da avere un lavoro e una dichiarazione dei redditi da compilare mentre ci vivevi, in Italia, tranquillo che questa fortuna la dovrai pagare molto cara e con la burocrazia italiana ci dovrai avere a che fare da Oltremanica, che è pure peggio. Ed è meglio non mettersi a fare facili paragoni con la burocrazia inglese, che altrimenti il livello di rodimento di culo raggiunge livelli intergalattici.
Quindi, ecco a voi una storia di ordinaria (pubblica) amministrazione.

Nel corso degli anni l'Ingegnere ha pagato troppe tasse e lo Stato gliele deve rimborsare. Tuttavia, essendosi trasferito all'estero nella prima metà dello scorso anno, non ha più un sostituto d'imposta che gli anticipi tale rimborso nel mese di luglio. Sarà l'Agenzia delle Entrate, quindi, a effettuare tale rimborso sul conto corrente bancario da lui indicato. Quando? Non è dato saperlo, comunque con calma. E che fretta c'è? Quante pretese...

"Ma quindi posso mandare una mail da qualche parte e comunicare il mio Iban?"
"No, non sarebbe un metodo sicuro"
"Ma se c'è la posta certificata"
"No, ti ho detto che non puoi. Devi andare sul sito dell'Agenzia delle Entrate, accedere con il tuo pin - l'hai mai richiesto il pin? - al tuo cassetto fiscale e inserire i tuoi dati lì"
"Ah, ottimo, il pin l'ho richiesto qualche anno fa, adesso provo"
"..."
"Il pin non funziona più. A quanto pare nel frattempo hanno cambiato i sistemi informatici e i vecchi pin non sono più validi. Ne devo richiedere uno nuovo..."

Fin qui niente di particolarmente complicato, penserete voi. Continuate a leggere, che la storia è ancora lunga.

Sul sito dell'Agenzia delle Entrate il Sistema chiede di specificare se si è residenti in Italia o all’estero. Iscrizione all’Aire fatta a dicembre, siamo a giugno, il Consolato ha pure confermato, direi residente all’estero. Risposta del Sistema: verificheremo i tuoi dati, se corrispondono con le nostre informazioni riceverai il pin, altrimenti la procedura non andrà a buon fine e non riceverai nulla.

"Bene, ma un feedback per sapere se e andato tutto a buon fine, no?"

No, a quanto pare no. E infatti il pin non arriva. Niente, bisogna telefonare all'Agenzia delle Entrate e avere informazioni. Lunedì mattina, permesso per entrare più tardi in ufficio accordato e mezzora di attesa prima che qualcuno risponda.
"Buongiorno, sono Impiegato 1, come posso esserle utile?"
"Buongiorno, io ho richiesto il pin ma non mi è mai arrivato..."
"Ah, sì, vedo. Allora, guardi si è bloccato tutto perché la residenza da lei inserita non corrisponde, a noi risulta che lei è residente nel comune di Pleasantville..."
"Ma io sono iscritto all'Aire da dicembre. Com'è possibile?"
"..."
"Vabbè, ho capito. Può sbloccare e fare lei?"
"No, mi spiace, deve venire qui di persona"
"Guardi che io sto all'estero"
"Deleghi qualcuno"

La rogna viene quindi scaricata su mia mamma (santa subito!) che usa un giorno di ferie per fare una gita all'Agenzia delle Entrate, munita di delega per cambiare l'indirizzo di residenza e sbloccare il pin.

"Buongiorno, sono Impiegata 2, come posso esserle utile?"
"Buongiorno, avrei questa delega..."
"Vediamo un po'... allora, il cambio di indirizzo deve comunicarcelo il comune di Pleasantville, non potete farlo voi direttamente, mentre per il pin... ecco, sì, a noi risulta che il pin è attivo e funziona"
"Ma se non è mai stato ricevuto"
"Mi spiace, non so che dire"
"Ma quindi come si fa per comunicare l'Iban per i rimborsi?"
"Potete comunicarlo qui in ufficio, basta che si fa fare una delega..."

Facciamo una nuova delega e armata di quella mia mamma (santa subito!) torna nuovamente all'Agenzia delle Entrate dove parla con l'Impiegata 3.

"No, guardi, questa delega non va bene. Deve usare il nostro modulo specifico e portarmelo in originale"
"Ma la sua collega non me l'aveva detto"
"È la procedura"

E mentre noi stampiamo, compiliamo e spediamo per posta il modulo specifico per la comunicazione dell'Iban, mia mamma (santa subito!) va a tirare le orecchie all'ufficio anagrafe di Pleasantville per la mancata comunicazione del cambio di residenza. Dove per tutta risposta riceve la copia di un documento dal quale risulta che l'invio dei nuovi dati è stato fatto, e quindi sono quelli dell'Agenzia delle Entrate a doverli scaricare. E così torna all'Agenzia delle Entrate e parla con l'Impiegato 4.

"Guardi il documento che mi hanno dato a Pleasantville"
"Sì, vedo. Peccato che quelli di Pleasantville si siano dimenticati di dirle che il software che trasmette i dati dai comuni all'Agenzia delle Entrate non funziona da oltre un anno e quindi di fatto i dati non vengono trasmessi"
"Ah. E quindi, se il certificato di residenza rilasciato dal comune non lo accettate e il software non funziona, esattamente come fa uno a comunicare il cambio di residenza?"
"Allora, deve compilare questo modulo e mandare una raccomandata. Poi tra un po' potrà chiedere di nuovo il pin e se ancora non funziona c'è un modulo che scarica da internet per fare una richiesta di procedura straordinaria"

Il modulo in questione, a oggi, risulta ancora tra i dispersi, né sappiamo come andrà a finire tutta questa vicenda. Però, ecco, io due domande (retoriche, naturalmente) me le faccio.

Perché, visto che esiste la posta certificata, non si può usare quella per comunicare con le istituzioni?
Perché, se viene cambiato un sistema informatico, deve cambiare anche il pin? E perché il nuovo pin non è stato comunicato in automatico?
Perché, se il software usato per trasmettere dati sensibili non funziona, non è stato cambiato/sistemato/trovato un sistema alternativo?
Perché gli impiegati pubblici ti forniscono informazioni con il contagocce e non sono chiari?
Perché l'impiegata 2 non ha subito spiegato che per comunicare l'Iban serviva un modulo specifico?
Perché, anzi, questa procedura non è stata comunicata subito al telefono dall'Impiegato 1?

E quanto costa in termini di tempo e soldi e inquinamento causato dagli spostamenti tutta questa girandola di telefonate e code agli sportelli pubblici?

Perché possiamo anche ridurre il numero di parlamentari, abolire i senatori a vita, falciare gli stipendi a ministri e onorevoli e trasferire la sede del Presidente della Repubblica dal Quirinale a un bilocale più servizi con vista Grande Raccordo Anulare. Ma se continuiamo a tenere in piedi tutto 'sto baraccone è come stare sul Titanic, prendere a cannonate la punta dell'iceberg e continuare a navigare in quella direzione.

L'Italia è un posto meraviglioso. Per passarci le vacanze. Ma ecco, mi sa che io mi fermo all'estero ancora per un po'.

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