lunedì 25 novembre 2013

There's always a crazy guy you can bump into

When I was a student I used to go to the local public library. There, I met MyFairEngineer, a lot of friends and a bunch of weirdos. The king of them was Gerry, a guy who had lost his mind in the Seventies by abusing LSD or some other kind of dope and since then had been hanging around alone, talking to an invisible friend about mostly everything, from politics to football. Milan supporter, he used to go to the library to read La Gazzetta dello Sport, to eat bread and mortadella some grocery used to give him and to talk, standing between detective novel and biology section. 
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Quando ero all'Università, andavo a studiare nella biblioteca comunale di quartiere. Là ho conosciuto l'Ingegnere, un sacco di amici e ho incontrato anche un bel po' di squinternati. Il più famoso di tutti, e amato da tutti gli studenti della biblioteca, era Gerry. Andato completamente via di testa a causa degli acidi negli anni Settanta, Gerry normalmente gironzolava per il quartiere da solo, dialogando con un amico invisibile al quale parlava di tutto, dalla politica al calcio. Tifoso del Milan, veniva in biblioteca per leggere La Gazzetta dello Sport, mangiarsi pane, mortazza e birra regalata da qualche negoziante della zona e parlare, in piedi tra lo scaffale dei gialli e quello dei libri di biologia.


Then, there were Staring-Feet-Guy, who used to sit close to a dude and stare at his feet, Free Willy, a law student who used to touch himself when he had a girl sitting in front of him, Emma Bonino, who earned that nickname because of her likeness to our current minister of foreign affairs and used to argue to someone invisible, and the Pizzini*-Guy.  He used to arrive in the library, sat and took out from his plastic bag a bunch of little pieces of scrap paper. Then, he started writing on them with his tiny handwriting. One day, someone asked him what he was doing. He gave the most crazy, and poetic, answer: "I'm writing the Book of the World!".

Reading doesn't lack of weirdos, either. For instance, there's Stagger-Guy. Tall, slim, a woolen, coloured bonnet and a can of beer in one hand, you can spot him staggering in the town centre - who knows if he's drunk or he's just like that... probably both - and it's quite impossible non to bump into him. 

Then, there are a lot of preachers. Aggressive preachers. You can actually got scared because of them. They can start scream things about god and apocalyps and hell out of the blue and if you're hanging around inattentively, well... hope you're not faint of heart.

Religion is a serious matter here. Whatever religion. I also had a catechism lesson from an Indian guy. I'm pretty used to people that, after discovering I'm Italian, start asking me about the city I come from, or about our politicians (sigh!) or to give them a proper recipe of lasagna (it happened!). This was the first time I was asked if I was Roman Catholic. And after that, I was told that he used to be but he converted to Pentecostal Church because Roman Catholics don't know anything about the Bible. Then, while I kindly tried to take off, he pointed a finger at me and warned: "You're maybe young now, but think about that and study the Bible, young lady!". Are you kidding me?

However, my favourite weirdo is Old 2.0-Guy. I usually meet him in the central library. He usually arrives, displays brown papers, pens and a red laptop on the desk and starts typing. Probably he's not a weirdo at all, even if he has these hair and beard that make him look like Hagrid (only, he's white-haired). But I'd rather think of him as the technological, 2.0 version of Pizzini-Guy. And maybe, if I asked him, he would answer: "I'm writing the Book of the World!", too.
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Poi c'erano: il Fissa-Piedi, che si sedeva solitamente accanto a un ragazzo qualsiasi e cominciava a fissargli con insistenza i piedi, Free Willy, uno studente di Giurisprudenza che si toccava quando aveva una ragazza seduta di fronte, ed Emma Bonino, così soprannominata per via della somiglianza con il nostro ministro degli esteri, la quale tendeva a litigare con un misterioso e invisibile interlocutore. E poi c'era il tizio dei pizzini. Sciuro già avanti con gli anni, arrivava in biblioteca, sedeva a un tavolo e cominciava a scrivere su dei piccoli pezzi di carta con una minuscola calligrafia. Foglietti che teneva apparentemente alla rinfusa dentro dei sacchetti di plastica stracolmi. Una volta qualcuno gli chiese cosa scrivesse. Diede la risposta più folle e poetica: "Sto scrivendo il Libro del Mondo!".

Anche qui a Reading i tipi strani non mancano, comunque. Innanzi tutto c'è Barcollo-Ma-Non-Mollo, un tizio alto, allampanato, con un berretto di lana colorata e una lattina di birra in mano. Lo si incontra solitamente nelle vie del centro cittadino, barcollante, ed è praticamente impossibile uscire di casa e non incrociarlo. Non è dato sapere se sia costantemente ubriaco o se quello sia il suo normale stato psicofisico. Probabilmente entrambe le cose. 

Ci sono anche un sacco di predicatori. Aggressivi, oltretutto. Capaci di farti venire un colpo. Possono iniziare a gridare cose su dio, l'apocalisse e l'inferno così, di punto in bianco, magari rivolgendosi proprio a te che stai passando in quel momento e se per caso sei sovrappensiero... meglio che tu non sia anche debole di cuore.

Perché qui la religione è una cosa seria. Qualunque religione. Mi sono anche beccata una lezione di catechismo da un tizio indiano. Ora. Sono abituata che le persone, quando scoprono che sono italiana, si informino sulla città da cui vengo, facciano domande sui nostri politici (sigh!) o mi chiedano la ricetta per fare delle buone lasagne (è successo!). Bene. Sto tizio mi ha chiesto se ero cattolica romana. E poi mi ha tenuto lì a raccontarmi che lui lo era, ma che aveva deciso di convertirsi alla chiesa pentecostale perché i cattolici non sanno niente della Bibbia. Poi, mentre io gentilmente cercavo di filare via, mi ha puntato un indice davanti al naso e mi ha ammonito: "Magari adesso sei giovane, ma pensaci, studia la Bibbia signorina!". Ma davvero?

Il mio preferito, comunque, rimane il nonno 2.0. Lo incontro sempre nella biblioteca pubblica. Arriva, dispone sul tavolo carta marrone, tipo carta da pacco, penne e un pc portatile rosso, e inizia a scrivere, per ore. Probabilmente è una persona perfettamente normale che semplicemente sfrutta il free wi-fi della biblioteca, anche se ha questa barba e questi capelli che ricordano un po' Hagrid, solo in bianco. Tuttavia mi piace pensarlo come la versione tecnologica, 2.0 appunto, del tizio dei pizzini. E magari, se glielo chiedessi, anche lui risponderebbe: "Sto scrivendo il Libro del Mondo!".

*Let's explain. In Sicilian dialect, pizzino means a piece of scrap paper.

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