mercoledì 20 giugno 2012

Un pranzo a metro zero


Il fatto è che la farfallina africana, ‘cidenti a lei, mi faceva fuori tutti i gerani. Così siamo passati alle surfine... oh, le surfinie... peccato che per farle diventare belle e rigogliose bisogna dedicarci molto più tempo di quello che una trentenne milanese e lavoratrice ha normalmente a disposizione. Così, quest'anno, di comune accordo con l’Ing (“Guarda che io ero di questa idea fin dall’inizio”. “Lo so, ma io volevo il balcone come quelli del Trentino. Ora ho scoperto che non sono capace”) si è deciso per il mini orto da fioriera. Diamo quindi il benvenuto a basilico e insalata accanto alla vecchia erba cipollina, unica superstite di quattro anni di sperimentazioni botaniche sostanzialmente fallite.



Grande soddisfazione! Anche perché a differenza delle poco collaborative surfinie, queste piante crescono a vista d’occhio e soprattutto hanno anche una loro utilità: se magnano. E come direbbe la mia amica D, che è molto più avanti di me visto che sul suo balcone ha anche pomodori, melanzane e zucchine, il primo raccolto non si scorda mai!







Lattuga e fiori di erba cipollina (sì, si mangiano anche quelli e danno un buon sapore piccantino senza effetti collaterali sull’alito) sono finiti nell’insalata, mentre il basilico è servito a fare il pesto “alla genovese”. L’uso delle virgolette è d’obbligo perché quasi sicuramente il mio pesto con i liguri e Genova ha ben poco a che fare, comunque il risultato era dignitoso e tanto basta.



Non sono in grado di dare una ricetta vera, non ho idea delle quantità anche perché sono andata a occhio (il mio e quello dell’Ing che faceva le correzioni, “un po’ meno pinoli”, “un po’ più olio”...), in ogni caso fornisco due-dico-due dritte, così, in soccorso di chi normalmente compra il pesto già pronto ma vorrebbe provare a farselo a casa e non sa come fare. Ingredienti: basilico, pinoli, aglio, sale, olio evo e parmigiano. Attrezzi: frullatore a immersione (sento già gli insulti dei puristi, ma io il mortaio non ce l’ho) con il suo bicchiere d'ordinanza. Ghiacciato, il bicchiere, perché serve a non far scaldare il basilico mentre lo si frulla e, quindi, a mantenere il verde brillante delle foglie. Ingredienti alla rinfusa e via col minipimer. Scolate gli spaghetti cotti al dente, buttateci sopra il pesto, se necessario un giro d’olio ancora e... buon appetito!

2 commenti:

  1. Pensa che io ho sempre rinunciato al verde brillante senza saperlo.. Per non parlare dell'erba cipollina, che non mi è mai cresciuta, nonostante l'abbia seminata già due volte, quindi mi stupisce scoprire che fa pure i fiori! Complimenti per essere un balcone è quasi meglio del mio oricello (improvvisato quest'anno, non lasciarti incantare dal nome) ;)

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  2. Grazie dei complimenti per il balcone :-) A dire la verità l'erba cipollina non l'ho mai seminata. All'epoca comprai la piantina e da allora ogni anno in primavera cresce e fiorisce, superando brillantemente l'inverno senza nessuna cura... quindi credo sia sostanzialmente fortuna :-P

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