martedì 19 febbraio 2013

Un gatto arancione e dieci bambini


Oliver è il più piccolo. Ha guance rotonde, paffute, piccole mani che volano leggere su mouse pad e tastiera come quelle di un pianista. L'espressione concentrata e seria, come solo i bambini sanno avere, che all'improvviso si spalanca in sorrisi disarmanti.
Davide è poco più grande. Energia da vendere, vitalità pervasiva contenuta su una sedia da ufficio con le rotelle. Silenzioso e attento, quasi non sembra lui. Poi c'è Lorenzo, che lavora sul suo computer, serissimo, ma trova anche il tempo di alzarsi e andare a sbirciare quello di Mattia al suo fianco. E c'è anche David, uno dei più "anziani", che lavora con gusto e grande divertimento. Spiritoso, fantasioso. E poi ci sono le bambine, Giada, Anna e le altre, sveglissime e vivaci, pronte a dimostrare che, checché se ne pensi, l'informatica non è solo cosa da maschi.

A vigilare su questa fucina creativa, poi, ci sono Angelo, Vittorio, Marco, Giordano e tutti gli altri. Ragazzi speciali, che parlano ai computer, ai telefonini e qualcuno di loro, pare, anche alle stufe e ai ventilatori. E siccome vogliono che questa lingua segreta sia parlata da sempre più persone, eccoli lì, a condividerla proprio con chi è più ricettivo e pronto a impararla: i bambini.

Questa è l'atmosfera che sabato scorso, il 16 febbraio, si respirava al primo incontro di Coder Dojo Milano, la prima "palestra" (dojo, in giapponese) di informatica dedicata ai bambini dai 7 ai 12 anni.


Coder Dojo è un'iniziativa, nata per la prima volta in Irlanda, che serve a far scoprire ai più giovani, venuti al mondo già con il mouse in mano, cosa si nasconde dietro le animazioni e i videogiochi che adorano. A guidarli in questa avventura un gruppo di mentor, che poi sono gli esperti del mestiere, gli informatici di professione, gli appassionati bambini che una volta giocavano con le prime versioni in bianco e nero di Arkanoid e sognavano di costruire il Grande Mazinga e farlo emergere dalla piscina comunale. E che oggi provano, spendendo volontariamente e gratuitamente parte del proprio tempo libero, cercando di formare consumatori "critici" di computer e informatica. Giocando e divertendosi. Che poi è il modo migliore di imparare.

Il prossimo incontro di Coder Dojo Milano si terrà sabato 9 marzo, nuovamente presso StartMiUp, uno spazio di coworking per start up di giovani creativi, nato nel 2012, che ha generosamente messo a disposizione la sua splendida sede, ricavata in un vecchio capannone nel quartiere Isola, ai bambini, ai loro genitori e ai mentor. Insieme, scopriranno Scratch, un linguaggio di programmazione ideato dal MIT Media Lab proprio per creare animazioni, piccoli giochi e immagini interattive guidati da un gatto arancione che sorride sornione.

Volete saperne di più? Guardate la pagina Facebook di Coder Dojo Milano e godetevi qui sotto le mie foto di questa magnifica giornata!

Coworking!

Bambini grandi e piccoli al lavoro

Serve ispirazione?

Silenzio, io e Scratch stiamo creando!

2 commenti:

  1. Una bella iniziativa per non fare della tecnologia un mezzo inutile o una malattia!

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  2. Sì, decisamente. Un modo per creare dei consumatori critici

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