La verità è che io avrei voluto fare la ballerina e calcare le scene teatrali. Da piccola avevo anche un bel libro, che si intitolava "Fiabe e Balletti", con le immagini in bianco e nero della Fracci e di Nureyev che interpretavano La Bella Addormentata e Cenerentola. E la cosa che desideravo di più era mettere un tutù rosa e le scarpette. Poi, be', l'immaturità di bambina (come sanno essere noiose le lezioni di classica per le seienni) mi ha fatto smettere presto e ricominciare da adolescente con il moderno. Non sarei mai diventata la Fracci ed essendo cresciuta in una famiglia molto concreta ho intuito che difficilmente avrei potuto mangiare con la danza. Però non ho mai smesso di studiarla. Anzi, crescendo ho cominciato ad apprezzare le lezioni di classica, ho studiato contemporanea, ho aggiunto il tip tap e continuo a dedicare almeno due serate della mia già piena settimana a scaldamuscoli e scarpette. E qualche volta in teatro ci finisco davvero, sempre per spettacoli amatoriali e autoprodotti, e ogni volta mi diverto tantissimo. Arrivare presto per le prove, organizzare i camerini (più spesso i corridoi) per cambiarsi, dividere uno specchio con altre tre persone per truccarsi, seguire l’organizzazione, appendere scalette nel backstage. E alla fine di tutto rimettere a posto i costumi, spegnere luci, andare via per ultima, o quasi. Insomma, è la mia dimensione.
Comunque, questo per dire che qualche tempo fa dovevo prepararmi un costume per un balletto ispirato al mondo del burlesque, per il quale mi serviva un’acconciatura un po’ originale e, soprattutto, veloce dato che avevo cambi molto ravvicinati. Così, visto che il tema ultimamente è piuttosto di moda, ho girato un po’ di negozi alla ricerca di qualche accessorio adatto e ho trovato uno splendido cerchietto con applicato un minicilindro nero con veletta. Praticamente perfetto! Peccato che il prezzo di 40 (QUA-RAN-TA!) euro fosse “leggermente” sopra il budget che mi ero prefissata. Così, pensa che ti ripensa, ho deciso che avrei fatto da me, con un cerchietto di plastica preso al supermercato e materiali di recupero. E questo è il risultato :-)
Comunque, questo per dire che qualche tempo fa dovevo prepararmi un costume per un balletto ispirato al mondo del burlesque, per il quale mi serviva un’acconciatura un po’ originale e, soprattutto, veloce dato che avevo cambi molto ravvicinati. Così, visto che il tema ultimamente è piuttosto di moda, ho girato un po’ di negozi alla ricerca di qualche accessorio adatto e ho trovato uno splendido cerchietto con applicato un minicilindro nero con veletta. Praticamente perfetto! Peccato che il prezzo di 40 (QUA-RAN-TA!) euro fosse “leggermente” sopra il budget che mi ero prefissata. Così, pensa che ti ripensa, ho deciso che avrei fatto da me, con un cerchietto di plastica preso al supermercato e materiali di recupero. E questo è il risultato :-)
Ho preso due tubi di cartone (quello della carta igienica, per intenderci, ma va bene anche quello della carta da cucina tagliato a metà) e li ho aperti, tagliandoli per il lungo. Quindi li ho uniti con scotch carta e punti metallici in modo da formare un cilindro asimmetrico, vale a dire con diametro diverso nelle due estremità.
Poi, ho disegnato sul cartoncino di una vecchia scatola di bicchieri il diametro dell'estremità più ampia e l'ho ritagliato, lasciando però delle linguette ai quattro punti cardinali. Queste, infatti, mi sono servite per incastrare il disco di cartone nel cilindro, prima di fissarlo, dentro e fuori, con il nastro carta.
Successivamente ho allargato l'altra estremità del cilindro in questo modo: ho praticato alcuni tagli di circa un centimetro tutto intorno al fondo aperto, in modo da creare delle linguette che ho piegato leggermente verso fuori, dopodiché le ho unite con dei "ponti" di cartoncino leggero leggero e nastro carta.
A questo punto si deve fare la tesa. Sempre sul cartoncino ho disegnato un disco del diametro del fondo aperto del cilindro e, intorno a questo, un disco di 2/3 centimetri in più. Quindi ho ritagliato l'anello, anche in questo caso lasciando nel buco centrale quattro linguette ai quattro punti cardinali, in modo da fissare la tesa al cilindro.
Per tenere insieme tutti i pezzi, quindi, ho usato carta di giornale e colla vinilica (dopo vari tentativi sono arrivata alla conclusione che la cosa migliore è bagnare la carta di giornale con acqua e poi usare la colla vinilica non diluita), sia all'esterno, sia all'interno. Appena applicati gli strati di carta il cartoncino si ammorbidirà e, dunque, si potrà modellare e incurvare la tesa. Lasciare asciugare bene fino a che non risulterà bello solido.
Ora. Io, per mancanza di tempo (ho realizzato questo cappellino in tre serate, di corsissima), l'ho colorato direttamente con la vernice spray nera. Tuttavia, per un risultato più uniforme, senza che si vedano i segni delle strisce di carta, sarebbe meglio dare un fondo di bianco (credo possa andar bene anche la tempera) e lasciare asciugare prima di passare al colore.
Per quanto riguarda le decorazioni, anche in questo caso ho usato materiale di recupero, ovvero le piume "perse" da un boa finto struzzo (quegli affari, come li guardi, si disfano che sembra sia esploso un pollaio) e un brillantino di un vecchio ciondolo che non usavo, incollati alla base del cappello con la colla a caldo.
Infine, ho fissato il cappellino su un lato del cerchietto prima con del filo elastico e quindi fermando il tutto con una punta di colla a caldo. E visto che mi avanzava qualche piuma, ho fatto anche un altro cerchietto, un po' più semplice ma ugualmente d'effetto!
Ah le piume di finto struzzo, io le ho su un maglione, ogni tanto ne trovo una in posti impensabili, però considerato che ce l'ho da almeno quindici anni, è resistente. Carinissimo il cappello, e un po' ti invidio gli spettacoli, la tua descrizione del backstage soprattutto mi ha fatto tornare indietro nel tempo a quando lo facevo i.. ah, no, scusa, non ho mai fatto spettacoli.. cioè una volta ne ho presentato uno, e ad ogni pausa ero dietro le quinte a cambiarmi l'acconciatura mentre il vestito era sempre lo stesso (cucito addosso, impossibile cambiarlo in due minuti primi), ma l'entusiasmo c'era lo stesso ;)
RispondiEliminaI boa di finto struzzo sono una maledizione. Ogni volta, alla fine delle prove, c'erano a terra tante di quelle piume che sembrava fosse saltato in aria un pollaio :-)
RispondiElimina