venerdì 25 aprile 2014

April 25, 1945




«Citizens, workers! We're claiming a general strike against the nazi occupation and the fascist war, for our own sake, for the safety of our lands, houses and shops. As in Genoa and Turin others are doing, let's give the nazis the choice between surrender or death.»
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«Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire».

It was 8 am of April 25, 1945, when Sandro Pertini spoke to the city of Milan and started the uprising that, by the end of the day, would liberate the city from the nazi and fascist occupation. Ever since, on the 25th of April we celebrate the Liberation Day.
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Erano le 8 del mattino del 25 aprile 1945 quando Sandro Pertini parlò alla città di Milano e diede inizio all'insurrezione che, a fine giornata, avrebbe liberato la città dall'occupazione nazifascista. 



When we were still living in Milan, we used to go to the big parade in the city centre, walking right behind Anpi, applauding as Shoah survivors passed, enjoying that incredible, colourful and varied crowd, singing Bella ciao and Fischia il vento along with the marching band playing.
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Quando ancora vivevo a Milano, abbiamo più volte partecipato al grande corteo che dai giardini Indro Montanelli di Porta Venezia arriva fino in Duomo, camminando esattamente dietro l'Anpi, applaudendo i sopravvissuti alla Shoah quando passavano, ammirando quell'incredibile, colorata e variegata folla, cantando Bella ciao e Fischia il vento suonate dalla banda cittadina.




This day has always hold an incredible fascination to me. My Nan was born today, and I always thought that the end of the war and the Liberation might have been the most incredible birthday present ever.

Memory is important, essential, in order not to repeat the same past mistake: trying to erase anything's different from one's own idea of the world, refusing any different thinking, refusing any different people, menacing them by the use of force, fear, violence. It's something we're still learning, in Italy.

Italian democracy it's still on its way as, while maybe there's no more such a danger of fascist squads, mudsling is a tool people too often use towards those criticising them. Politics reduced as a hooligans' fight. We still need to learn our lesson. Therefore, 69 years later, there's still need of a day to remember that.

Happy Liberation Day!
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Questo giorno ha sempre esercitato su di me una grande fascinazione. Essendo anche il compleanno di mia nonna, fin da bambina ho sempre pensato che la Liberazione e la fine della guerra fossero uno dei più bei regali di sempre.

È che la memoria è importante, essenziale per non ripetere ancora lo stesso, identico, madornale errore. Quello di credere che avere un'idea del mondo, e avere abbastanza potere per provare a realizzarla, dia il diritto di cercare di cancellare e sradicare tutto ciò che è differente, usando la forza, la minaccia, gli insulti, la paura. È qualcosa che ancora stiamo imparando in Italia, con fatica.

La verità è che la nostra democrazia è ancora in costruzione e, anche se forse non si incontrano più squadristi e picchiatori per strada di notte, la macchina del fango è uno strumento tuttora troppo spesso usato da tutti, politici e votanti, contro qualunque voce critica si levi. La politica ridotta a battaglia tra tifoserie. Abbiamo ancora bisogno di imparare questa lezione. Per questo, dopo 69 anni, è ancora necessario un giorno che ce lo ricordi.

Buon 25 Aprile!



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Reading suggestions about the partisan fights:
Johnny the Partisan, Beppe Fenoglio
The Path to the Spiders' Nests, Italo Calvino

In the archive pictures: Piazza Castello, Milan - Corriere della Sera's front page - Partisan and Allies in piazza Duomo, Milan - Sandro Pertini speaking to the newly liberated city of Milan during 1st May 1945 celebrations
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Per approfondire, consiglio questi due romanzi:
Il partigiano Johnny, Beppe Fenoglio
Il sentiero dei nidi di ragno, Italo Calvino

Nelle foto di repertorio: Piazza Castello, Milano - la prima pagina del Corriere - Partigiani e Alleati in piazza Duomo, Milano - Sandro Pertini parla a Milano libera durante le celebrazioni del 1° maggio 1945

2 commenti:

  1. Belli i consigli di lettura: il secondo ce l'ho in una raccolta, il primo nella lista dei desideri, cioè entrambi mai letti, ma visto che quest'anno in qualche modo mi sono sentita più partecipe di questo anniversario, lo farò presto. E grazie per questa tua mini testimonianza.
    Buona liberazione!

    (ps. ti è sfuggito "anni" dopo "69" nell'ultima riga)

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    1. Grazie, corretto ;-)

      Di romanzi sull'argomento ce ne sono anche altri ma non li ho ancora letti. Quei due sono interessanti perché i due autori non potevano essere più diversi. Calvino era comunista e repubblicano, Fenoglio liberale e monarchico. Il primo racconta la resistenza vista con gli occhi di un bambino, il secondo quella di un giovane universitario di buona famiglia che decide, una notte, di raggiungere le brigate e fare la sua parte. Bellissimi entrambi!

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