Shoot all the bluejays you want, if you can hit 'em, but remember it's a sin to kill a mockingbird.
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Sparate pure a tutte le ghiandaie che vedete, se riuscite a colpirle, ma ricordatevi che è peccato uccidere gli uccelli come l'usignolo.
I've always dreamt of working in a bookshop. Or a library. And in some way I do work in a bookshop from time to time. Which is a great way to find my next readings. To kill a mockingbird was a recurring title in the backroom and at some point my curiosity was so deep it needed to be seated. And one evening there came my Kindle, a wi-fi connection and the possibility to download a free sample (the first pages of the novel) before buying.
This is another thing I like about Kindle. If you're unsure whether you're going to like the book or you're going to throw it away after a couple of pages, you can download the sample, starting reading it and if you do like it, you can then buy the whole novel. Even better news, you won't have two different files for the abstract and the full work, but everything will be brought together and the "bookmark" will stay at the page you left in the sample.
Anyway. Harper Lee's To kill a mockingbird, which in Italian goes by Il buio oltre la siepe (literally, the darkness beyond the hedge), was a novel I had always, say, avoided in some way. I had this weird misconception about traditional American literature being somehow boring, especially when the subject involved the Confederacy history. Southern, hot, drowsy countries translated into inducing sleep books. Probably my personal experience with Tom Sawyer and not engaging an English teacher at school affected my point of view.
Anyway, I'm so glad I changed my mind and proved I was wrong, despite very few events happen throughout the 320 pages.
Scout and Jem are the children of lawyer Atticus Finch, living in the Deep South during the Thirties. They spend their winter time attending classes at the local school and the summer time playing around and investigating the life of their mysterious neighbour, Boo Radley, a guy who, after youth bravados nearly costing him jail, has been living separated from everyone in Maycombe, never leaving his house and for that holding the morbid curiosity of the two siblings and their friend Dill.
Their existence is almost as peaceful as a kid existence can be, until their father is appointed of the defense of Tom Robinson, a black worker accused of raping a white girl and this event kind of subvert all Scout and Jem's certainties about folks in their town, about what's good and bad, most of all about grown ups, who may often let you down. And make you wish to have no longer to deal with them.
I think I'm beginning to understand something. I think I'm beginning to understand why Boo Radley's stayed shut up in the house all this time... It's because he wants to stay inside.
What I liked about the novel was Harper Lee's style, never boring or heavy, and how everything is told from the point of view of a little girl (Scout) and how every event in the town relates to the two kids. Both too young to understand what's really going on and at the same time so stunningly wiser than almost any adult around them. The only ones, or so, to understand that picking on at black people (the despised minority) just because they're different is like picking on the Jews in Hitler's Germany, it is like killing a mockingbird.
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Ho sempre desiderato lavorare in una libreria. O una biblioteca. E in un certo senso in una libreria ogni tanto ci lavoro. Ed è un modo meraviglioso per scegliere le mie prossime letture.
To kill a mockingbird (letteralmente, uccidere un usignolo) è un titolo ricorrente nel retrobottega e ogni volta che mi capitava tra le mani mi chiedevo che romanzo fosse. In italiano, intendo. E poi mi sono resa conto che in realtà era Il buio oltre la siepe di Harper Lee e la curiosità, per il ritrovarmelo davanti così spesso e per la gigantesca differenza tra il titolo originale e quello tradotto, ha alla fine avuto il sopravvento una sera in cui avevo a portata di mano Kindle, connessione wi-fi e possibilità di scaricare un estratto del romanzo prima di comprarlo.
E questa è un'altra funzionalità che adoro, di Kindle. In pratica, se non sei sicuro che il libro che vuoi comprare ti piacerà o ti stuferà dopo tre pagine, puoi scaricarne un estratto, iniziare a leggerlo e se ti prende comprare il romanzo per intero. E per giunta non ti ritroverai due file diversi, uno con l'estratto e l'altro con il libro intero, ma il file sarà uno solo e avrà già "in memoria" il punto in cui sei arrivato a leggere.
Comunque, tornando al romanzo, Il buio oltre la siepe fa parte di tutta una serie di libri che ho sempre in qualche modo ignorato a causa di questa mia strana, ed errata, concezione che la letteratura americana sia abbastanza noiosa, specialmente quando ci sono di mezzo gli stati del sud, caldi e sonnolenti. Nella mia testa questo si traduceva in libri-sonnifero. Colpa probabilmente della mia storia personale con Tom Sawyer (no, non mi è piaciuto) e di una professoressa di inglese non particolarmente coinvolgente che hanno influenzato il mio giudizio.
In ogni caso, sono felice di aver cambiato idea e di aver avuto dimostrazione che mi sbagliavo. Nonostante, in fin dei conti, non è che succeda granché in 320 pagine.
Scout e Jem sono i figli dell'avvocato Atticus Finch e vivono nel profondo Sud degli anni Trenta, passando il loro tempo tra le lezioni a scuola, durante l'inverno, e i giochi estivi che ruotano attorno all'investigazione della misteriosa esistenza di Boo Radley, il vicino, che dopo aver evitato la prigione per alcune bravate di gioventù, ha semplicemente smesso di uscire, vivendo da recluso e separato da qualunque altro abitante di Maycombe e proprio per questo alimentando la curiosità morbosa dei due ragazzini e del loro amico Dill.
Un'esistenza assolutamente tranquilla, improvvisamente sconvolta nel momento in cui Atticus, il padre, viene incaricato di difendere Tom Robinson, un bracciante di colore accusato dello stupro di una bianca. L'evento sovverte tutte le certezze di Scout e Jem sugli abitanti della città, sul bene e il male e soprattutto sugli adulti, che purtroppo spesso deludono. E ti fanno desiderare di non dover più aver a che fare con loro.
Mi pare di cominciare a capire qualcosa. Mi pare di cominciare a capire perché Boo Radley se n'è rimasto chiuso in casa tutto questo tempo. E perché vuole starsene rinchiuso.
Quel che mi è più piaciuto del romanzo è innanzitutto lo stile di Harper Lee, mai noioso o pesante, e come tutto sia raccontato dal punto di vista di una ragazzina (Scout) e di come qualsiasi evento della città si intrecci alla vita dei due fratelli. Entrambi troppo piccoli per capire cosa succede davvero e al tempo stesso così sorprendentemente più saggi della maggior parte degli adulti che li circondano. I soli, o quasi, a rendersi conto che prendere di mira le persone di colore (disprezzata minoranza) solo per essere diversi è esattamente come perseguitare gli Ebrei nella Germania nazista, o come uccidere un usignolo.
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