Come scritto qualche post fa, a ottobre l’Ing e io abbiamo
imbiancato casa e rivisto la disposizione di alcuni mobili. Il che ha
comportato naturalmente lo svuotamento dei suddetti mobili, per riuscire a
spostarli, e di conseguenza una delle mie attività preferite: l’eliminazione di
quello che non serve più.
Ora. Io sono una che tende a non buttare via niente perché mi affeziono, per di più non mi piace buttare via cose che magari sono ancora
sane solo perché non mi servono o non mi piacciono. Solo che non sapendo a chi darle, finisce che
rimangono per mesi, magari anni, in cantina o in box. Così finalmente sabato mi
sono decisa e ho cominciato a portare parte di queste cose a un mercatino
dell’usato dove magari troveranno qualcuno a cui servono davvero. E mentre
giravo per gli scaffali di questo mercatino, ammirando servizi di piatti e
bicchieri, completi da uomo, orologi a cucù, passeggini e seggiolini per auto,
giocattoli e sedie e sgabelli e tavolini, riflettevo che ci circondiamo
veramente di un sacco di oggetti. Ma davvero tanti, tantissimi. Troppi. Cose
che magari compriamo per impulso, o che ci regalano perché determinate
occasioni impongono che si debba fare un regalo, e che però non useremo mai.
Per carità, non sono una fanatica che pensa ci si debba liberare dei beni materiali, dopotutto sono una ex
bambina viziata degli anni Ottanta che aveva un sacco di Barbie, ma più passano
gli anni più mi rendo conto che preferisco accumulare esperienze e ricordi
piuttosto che oggetti. E nonostante questo finisce che ne accumulo comunque
tantissimi.
I cd, per esempio. C’è stato un periodo in cui scaricavo la musica da Napster (per chi non sa cosa fosse legga qui) e con il masterizzatore creavo meravigliose compilation da mettere in macchina o da suonare alle feste con gli amici. O anche da regalare. Una fervente attività, durata gli anni dell’università, che ha prodotto un buon numero di cd. Che ovviamente non ho mai buttato via. Ma che nel tempo hanno smesso di funzionare nel lettore dello stereo (poi ha smesso di funzionare anche lo stereo e adesso non abbiamo più un lettore cd ma solo un iPod nano attaccato alle casse, ma questa è un’altra storia).
Insomma, tutto questo per dire che mi sono ritrovata con un sacco di cd da eliminare, insieme ad alcuni VHS (ebbene sì, mai buttati neppure quelli ed è più di quattro anni che non ho un videoregistratore) e qualche musicassetta. Così, sabato pomeriggio abbiamo fatto il giro in un altro “cimitero delle cose non più utilizzate”, ovverossia la piattaforma ecologica di Pleasantville.
Infine, molto più leggeri, ci siamo riposati dalle varie incombenze della giornata con una serata in teatro a vedere questo:
Spettacolo curiosamente in tema, visto che parla di cose che si possiedono, di cose che spariscono e ritornano, ma soprattutto di rapporti di coppia e di come le cose li influenzino. La commedia è un adattamento teatrale dell'omonimo romanzo breve di Alan Bennett (gustosissimo, letto diversi anni fa) che parla di quello che succede nella vita lineare e senza scosse dei borghesi coniugi Ransome quando una sera, tornando dall'opera, si trovano la casa completamente svaligiata, senza neppure più lampadine, moquette o tappezzeria.
Mr Ransome, pragmatico avvocato, seccato per l'inconveniente, prosegue diritto per il suo percorso da uomo borghese perfettamente tracciato, preoccupandosi soltanto di ottenere dall'assicurazione il più alto risarcimento possibile.
Per parte sua, però, Mrs Ransome reagisce curiosamente al furto. Sconvolta all'inizio, preoccupata del pasticcio lasciato nel forno, affronta questa nuova situazione come una nuova e riconquistata libertà in cui le catene borghesi che le imponevano di frequentare solo determinati negozi, indossare solo determinati vestiti, vedere solo determinati programmi tv improvvisamente spariscono insieme a tutti gli oggetti di casa. Che vengono sostituiti da suppellettili, mobili e accessori acquistati nel grande emporio dell'Indiano verso il quale il marito storce il naso.
Lo spettacolo, con Max Pisu e Alessandra Faiella, è in scena a Milano fino alla prossima domenica, il 25 novembre, al Teatro della Cooperativa ma pare sia già tutto esaurito. Meritatamente. Sia per l'allestimento e per la bravura degli attori (compreso Claudio Moneta che ha impersonato tutti i personaggi secondari, dal poliziotto, allo psicologo, dal custode-punk di un deposito al vicino di casa dandy, dando a ognuno di loro la sua particolare connotazione), sia per il teatro che, in un piccolo spazio di periferia estrema com'è Niguarda, riesce a mantenere un cartellone interessante e un pubblico interessato. E non è poco.
I cd, per esempio. C’è stato un periodo in cui scaricavo la musica da Napster (per chi non sa cosa fosse legga qui) e con il masterizzatore creavo meravigliose compilation da mettere in macchina o da suonare alle feste con gli amici. O anche da regalare. Una fervente attività, durata gli anni dell’università, che ha prodotto un buon numero di cd. Che ovviamente non ho mai buttato via. Ma che nel tempo hanno smesso di funzionare nel lettore dello stereo (poi ha smesso di funzionare anche lo stereo e adesso non abbiamo più un lettore cd ma solo un iPod nano attaccato alle casse, ma questa è un’altra storia).
Insomma, tutto questo per dire che mi sono ritrovata con un sacco di cd da eliminare, insieme ad alcuni VHS (ebbene sì, mai buttati neppure quelli ed è più di quattro anni che non ho un videoregistratore) e qualche musicassetta. Così, sabato pomeriggio abbiamo fatto il giro in un altro “cimitero delle cose non più utilizzate”, ovverossia la piattaforma ecologica di Pleasantville.
Infine, molto più leggeri, ci siamo riposati dalle varie incombenze della giornata con una serata in teatro a vedere questo:
Spettacolo curiosamente in tema, visto che parla di cose che si possiedono, di cose che spariscono e ritornano, ma soprattutto di rapporti di coppia e di come le cose li influenzino. La commedia è un adattamento teatrale dell'omonimo romanzo breve di Alan Bennett (gustosissimo, letto diversi anni fa) che parla di quello che succede nella vita lineare e senza scosse dei borghesi coniugi Ransome quando una sera, tornando dall'opera, si trovano la casa completamente svaligiata, senza neppure più lampadine, moquette o tappezzeria.
Mr Ransome, pragmatico avvocato, seccato per l'inconveniente, prosegue diritto per il suo percorso da uomo borghese perfettamente tracciato, preoccupandosi soltanto di ottenere dall'assicurazione il più alto risarcimento possibile.
Per parte sua, però, Mrs Ransome reagisce curiosamente al furto. Sconvolta all'inizio, preoccupata del pasticcio lasciato nel forno, affronta questa nuova situazione come una nuova e riconquistata libertà in cui le catene borghesi che le imponevano di frequentare solo determinati negozi, indossare solo determinati vestiti, vedere solo determinati programmi tv improvvisamente spariscono insieme a tutti gli oggetti di casa. Che vengono sostituiti da suppellettili, mobili e accessori acquistati nel grande emporio dell'Indiano verso il quale il marito storce il naso.
Lo spettacolo, con Max Pisu e Alessandra Faiella, è in scena a Milano fino alla prossima domenica, il 25 novembre, al Teatro della Cooperativa ma pare sia già tutto esaurito. Meritatamente. Sia per l'allestimento e per la bravura degli attori (compreso Claudio Moneta che ha impersonato tutti i personaggi secondari, dal poliziotto, allo psicologo, dal custode-punk di un deposito al vicino di casa dandy, dando a ognuno di loro la sua particolare connotazione), sia per il teatro che, in un piccolo spazio di periferia estrema com'è Niguarda, riesce a mantenere un cartellone interessante e un pubblico interessato. E non è poco.
Che bello, io vabbe' mi segno il libro :) E riguardo alle compilation anche io ne ho sempre fatte tante (spero di riuscire anche quest'anno a fare quella di natale) ma ho sempre buttato via tutto ciò che non era originale, quindi non le ho più (anche perché, come hai detto tu, o manca il supporto per ascoltarle o si sono comunque rovinate) - è seguita trasposizione delle compilation più riuscite in mp3, alcune a loro volta arrivavano dalla musicassetta.
RispondiEliminaLa mia capatina al mercatino dell'usato e all'isola ecologica per il grande sgombero risale al 2011 e da allora mi son data una vera calmata ;)
Ciao Ale.
Sì, anche io ho provveduto a caricare su iTunes tutte le compilation che ancora funzionavano, più alcune che non funzionavano più nel lettore ma che incredibilmente il pc leggeva :-)
RispondiEliminaPer quanto riguarda Nudi e crudi, il libro lo consiglio vivamente, davvero gustosa e ironica come storia. Ci tengo a sapere cosa ne pensi, se lo leggi :-)
Buona serata, Elle!
Io rido... No, perché uso spesso l'espressione "prima o poi", ma io stessa non la prendo sul serio, quando me la sento dire. Ho faticato a ritrovare questo post, non credevo fosse del 2012, in ogni caso: ho letto finalmente Nudi e crudi!! Benedetta lista dei desideri, l'ho ricevuto in regalo a natale, e ieri notte dopo cena l'ho divorato :D
RispondiEliminaMi è piaciuto, storia gustosa e ironica, avevi ragione, e Mrs Ransome così curiosa e disponibile alle novità :)
Grazie per il consiglio e buon 2015!
Be', dai, prima o poi alla fine è risultato esatto, no? ;-)
EliminaIn ogni caso, mi fa piacere che il libro ti sia piaciuto, io lo avevo trovato geniale!
Buon 2015 anche a te!!!