Tanto per cominciare, buon 2013 a tutti! Vi piace il nuovo styling del blog? Tolte le decorazioni natalizie ho scelto i colori del cioccolato che mi danno una bella idea di calore visto che siamo ancora nel bel mezzo dell'inverno. Oddio, sabato a Milano c'erano 17 gradi, un bellissimo sole e il cielo terso che faceva vedere la corona delle montagne innevate... ma niente paura, già ieri è arrivata la nebbia a ricordarci che siamo sempre in Val Padana. E che è gennaio, non ci si faccia illusioni!
Non avendo ancora avuto tempo di selezionare tra le 333 foto fatte quelle da pubblicare qui sopra, il photo-post con i luoghi del cuore arriverà tra qualche giorno, anche se su Facebook potete gustarvi un assaggio della Stoccolma che ho visto. Però, un racconto di questo viaggio nel profondo Nord volevo regalarvelo fin da ora, anche se un po' sui generis. E quindi ecco la mia personale top 10 su Stoccolma, la Svezia e gli Svedesi!
10# Pulizia e decoro. Non ho visto palazzi mal tenuti, con facciate diroccate, lasciate andare, piene di scritte e tag mai cancellate. Ho visto poche scritte sui muri in generale. Il csdI ha spiegato che non è che i loro adolescenti non siano stupidi e non facciano scritte sui muri. Le fanno. Solo che la comunità si fa carico dei costi per la cancellazione delle stesse. Perché comunque il decoro urbano, che è un bene di tutti, non può essere sottoposto alle leggi del solo profitto.
9# Cibo e bevande. Ora lo posso confermare con sicurezza: le polpette svedesi dell’Ikea sono assolutamente fedeli all’originale. Ok, in quelle che ho preso io il 31 dicembre (si può fare il cenone di capodanno in un self service con le polpette e la birra?) c’erano anche quelle tre o quattro foglie di rucola che, diciamocelo, si sarebbero anche potuti evitare, ma per il resto è davvero lo stesso piatto E chi l’avrebbe mai detto? Il collega svedese dell’Ing (in breve, csdI), in effetti, ce lo aveva già confermato, ma io sono come San Tommaso, dovevo verificare :-) E poi, promosse a pieni voti la birra svedese, la colazione salata con salmone (che a quanto pare lì è cibo povero, come il maiale da noi), uova strapazzate, pane tostato, burro e succo d'arancia, e la Tentazione di Jannson. È una cucina molto diversa dalla nostra ma è interessante da scoprire. Per esempio, hanno un formaggio, il västerbottensost, che ha una struttura a metà tra il grana e il pecorino, e un buon sapore deciso. Una bella sorpresa, visto che il formaggio più nordico da me mai assaggiato prima di questo era stato il cheddar inglese. E non aggiungo altro.
8# Le piste ciclabili. Non so quanto avesse nevicato i giorni intorno a Natale, ma a terra c’erano cumuli di neve enormi e spesso interi tratti di marciapiede erano ghiacciati e ricoperti di una specie di sabbia grossa che lì usano per evitare di scivolare. Nonostante le condizioni non proprio favorevoli c’era chi si spostava in bicicletta e spesso ai bordi delle moltissime piste ciclabili si trovavano le pompe pubbliche di aria compressa per gonfiare le ruote.
7# Tunnelbana e mezzi pubblici. Sono cari, carissimi, almeno a confronto con quelli milanesi. Ma funzionano alla grande. Non abbiamo provato l’autobus, ma la metropolitana è rapida, comoda, alle fermate ci sono i quadri elettronici che dicono non solo il tempo di attesa per il treno in arrivo ma anche per i due successivi. Idem per il tram. Inoltre, le isole principali, come Djurgården, Gamla Stan, Södermalm e Skeppsholmen sono collegate anche tramite un servizio di ferry velocissimo, che trasporta anche le bici, e che tra l’altro regala una meravigliosa vista della città dall’acqua.
6# Luce del giorno e luce delle candele. In estate immagino che sia magnifico, con il sole che rimane alto fino a tarda sera. Ma noi abbiamo visto la città in dicembre, non veniva chiaro prima delle 9.30 del mattino e alle 15.30 era già notte. E, almeno nei giorni in cui abbiamo fatto i flâneur per le strade di Stoccolma, il cielo era anche molto coperto tanto che si aveva la sensazione di essere sempre al crepuscolo. Sarà forse per questo che dovunque andassimo c'erano candele. Sui tavolini dei bar e dei ristoranti, sui banconi dei pub, fuori dalle vetrine dei negozi, nella hall dell'hotel e sui tavoli della sala dove servivano la colazione... ovunque. Non avevo mai realizzato appieno quanto calore, nel senso più ampio del termine, possa trasmettere la fiammellina di una candela!
5# Il cambio della guardia. Quando lo avevo visto a Londra mi ricordo che avevo dovuto incastrarmi tra un sacco di persone e infilare la faccia tra le sbarre dei cancelli di Buckingham Palace per riuscire a vedere, a debita distanza, tutta la cerimonia. Qui lo fanno praticamente in mezzo alla gente, con i turisti a due metri e una guida, probabilmente un ufficiale di qualche livello, che racconta, in svedese e in inglese, quando è nata e che funzioni ha la guardia reale.
4# Le luci di Natale. Abituata mio malgrado all’Italia, dove vedi balconi addobbati come il vestito di Arlecchino, con luci verdi, rosse e blu con un’intermittenza che neanche le strobo delle discoteche, accanto ad altri completamente spogli, ho trovato lo stile svedese meraviglioso. Semplice, pulito, lineare, caldo e avvolgente. Elegante. Non c’era finestra o vetrina che non esponesse un candelabro elettrico a sette bracci o una stella a sette punte illuminata. Certo, a volte la stella aveva cinque o nove punte, a volte i candelabri erano enormi e contenevano anche una ventina di candele/lampadine, potevano essere a forma di alberello o ad arco, bianchi o rossi, ma comunque l’effetto era sempre di incredibile armonia.
3# La cordialità. Ogni persona a cui abbiamo chiesto informazioni si è prodigata per aiutarci, addirittura il giorno che siamo arrivati un ragazzo ci è venuto spontaneamente in soccorso dopo averci visto esaminare la cartina e cercare di raccapezzarci tra nomi come Vanadisvägen, Odengatan, Odenplan e Karlbersvägen. Per non parlare poi della commessa dell'edicola in cui ho acquistato gli abbonamenti giornalieri della Tunnelbana (la metropolitana), la quale mi ha rincorso per restituirmi la carta di credito che avevo dimenticato nel Pos.
2# Monumenti, chiese e musei. Forse siamo stati fortunati. Forse è segno che sono una popolazione più civile di noi. Sta di fatto che la sensazione che ho raccolto è che gli Svedesi siano molto bravi e motivati nel prendersi cura di ciò che hanno. Nel dare importanza alla cultura. Non ci sono millenni di architettura e opere d'arte, non ci sono chiese barocche coperte di affreschi, non ci sono mosaici. Ma quello che c'è è valorizzato al massimo. Ordinato. Pulito. Fruibile, soprattutto. Prima ancora che dai turisti, dagli Svedesi stessi. Per esempio, all'interno del museo di arte moderna, accanto alle biglietterie e quindi accessibile a tutti, abbiamo visto una sala workshop dove svolgevano, a quanto pare abitualmente, attività manuali con bambini e adulti. Per dire.
1# Servizi. Ovviamente questa è solo una mia sensazione. Quattro giorni in una città vivendo in albergo e in giorni di festività non sono sufficienti a conoscerla davvero. Però, in quei quattro giorni ho respirato una bella e gradevole sensazione di libertà e di leggerezza. Sarà stato il non aver incontrato l'aggressività feroce che contraddistingue noi Milanesi, sarà stato il fatto che nonostante le temperature si incontrava gente per strada o nelle caffetterie a chiaccherare e rilassarsi, sarà stato il fatto di vedere in molti luoghi, persino nelle chiese, spazi dedicati ai bambini, sarà stato il fatto che tutto sembra organizzato per agevolare la vita delle persone, anziché complicarla inutilmente. Sarà stato quello che volete, ma ora comincio a capire gli Italiani che, nonostante il clima, scelgono di trasferirsi in Svezia!
Oddio, Stoccolma mi piacerebbe tanto, ce l'ho sulla lista dei desideri dal 2005, quando ho conosciuto una svedese e i suoi modi mi sono piaciuti tanto, e anche i suoi brevi racconti e qualche foto che ho visto e..
RispondiEliminaOra vado a vedere le tue foto, aspettavo da giorni di avere tempo e calma per godermi questo post, e ora è arrivato anche l'altro (e ho intravvisto che ce ne sarà un terzo).. vado!
ps. bentornata