Non mi posso definire una “camilleriana” della prima ora,
direi di no. Il modo in cui scelgo le mie letture è sempre un po’
casuale, non segue criteri precisi (prima o poi farò un post sull’argomento) e
così, spesso, arrivo “dopo”, quando la novità non è più novità ed è già stata
superata nella classifica dei best seller. Così, prima che cominciassi a
leggerne i romanzi, il commissario Montalbano aveva al suo attivo già sette o
otto indagini.
Poi è successo che, nell’ordine: un amico, con cui spesso ci
si confrontava su musica e letture, perorasse fortemente la causa; in
un’intervista a chiusura di un vecchio Salone del Libro, Daniel Pennac (tra i miei
scrittori preferiti) parlasse di Andrea Camilleri come di uno degli autori più
interessanti incontrati a Torino; casualmente scoprissi di avere i primi due
romanzi della serie in casa.