Imagine a woman. A secretive woman. Someone so busy she has no time for make up, someone who doesn't
dress up but simply wears grey suits. She's the kind of woman who too often
forgets to camouflage her undereye circles, and she works too hard, too much and
doesn't sleep. And in spite of that, just look at her, she's beautiful. Her
eyes glimmer, her lips smile. It's a matter of details revealing a subtle
charm. Can you picture that?
Ok. Then
imagine this woman as she were a city, and you will see white spires popping out,
a golden figure standing on the highest pinnacle, and below that a web-like
group of streets, set in a huge plain crowned by mountains. That is.
Milan.
*
Immaginate una donna. Riservata, sobria. Indaffarata. Che
non ha tempo per truccarsi. Che non si veste in maniera appariscente ma indossa
tailleur grigio fumo. Che nove volte su dieci si dimentica di usare il
correttore per coprire le occhiaie. Perché lavora, è instancabile e dorme poco.
E però, a guardarla bene, noti una bellezza indiscutibile, tutt'altro che
austera. Occhi che ridono. Bocca che si allarga in un sorriso. Particolari.
Microscopici a volte. Ma rivelatori di un fascino magnetico. Fatto?
Bene. Ora immaginate che questa donna non sia una donna, in
realtà, ma una città e vedrete spuntare guglie bianche, una figura dorata in
cima al pinnacolo più alto, una ragnatela di strade che si dispiegano tutto
attorno, in un'immensa pianura con le montagne, in lontananza, a fare da
corona. E avrete Milano.